COTTURA DI CECI E FAGIOLI (per una digeribilità perfetta)
Il legume ha un
alto contenuto di proteine e di grassi ed il suo consumo va sempre associato a
quello dei cereali. Soltanto l’integrazione degli amminoacidi dei legumi con
quelli dei cereali rende infatti completa l’alimentazione dal punto di vista
proteico. È possibile così evitare, senza controindicazioni, ma anzi con tutti
i vantaggi, l’assunzione di cibi di origine animale.
Le problematiche
di gonfiore intestinale legate al consumo di legumi sono evitabili in due modi:
cuocendoli in modalità corretta (la buccia dovrà essere completamente
ammorbidita); consumandone la quantità strettamente necessaria (2-3 cucchiai per
ciascun pasto sono quelli di cui il nostro organismo ha bisogno).
Non aggiungere
mai l’olio al legume, in quanto è già abbastanza ricco di grassi.
L’impiego
dell’alga Kombu integra e favorisce la cottura grazie al suo contenuto di sali
minerali.
Cosa occorre per 6 pasti
Ceci o
Fagioli (1 bicchiere)
Acqua (4-6
bicchieri)
Alga Kombu
(2 cm quadri o un granello di sale grosso qualora non se ne disponga)
Pentola a
pressione
Sale marino
integrale
NB: il rapporto tra legume ed acqua
si discosterà da 1:4 con l’aumentare delle quantità (ad es. con 2 bicchieri di
legume andranno 7 bicchieri di acqua, mentre con 3 bicchieri di legume andranno
9-10 bicchieri di acqua).
Tempistica
Dipendente dal legume.
La precottura
Diversamente dai
legumi di piccole dimensioni (Azuki, Lenticchie, Fagioli Francescani, Fagioli all’Occhio,
Cannellini e fagioli freschi), i Fagioli Borlotti, quelli Rossi, i Corona, i
Ceci, ecc. hanno bisogno della cosiddetta “PRECOTTURA” in quanto hanno una
buccia molto consistente.
L’ammollo per
una notte o per qualche ora, infatti, non garantisce un’azione sulla buccia
così determinante quanto il procedimento di seguito descritto.
Mondare e
sciacquate abbondantemente il legume in acqua fredda, scolate, mettetelo nella
pentola a pressione con le seguenti quantità di acqua: 1:4 per Borlotti,
Fagioli Neri e Borlottini; 1:5 per i Ceci e i Corona; 1:6 per i Fagioli Rossi.
Aggiungere
l’alga Kombu (o un granello di sale qual ora non l’aveste), chiudere il
coperchio SENZA LA VALVOLA DI SFIATO ed accendete il gas a fiamma viva.
Ad ebollizione
(si noterà il vapore che fuoriesce dalla sede della valvola) abbassare la
fiamma quasi al minimo e lasciar cuocere per i seguenti tempi: mezz’ora per i Borlotti,
Fagioli Neri e Borlottini; un’ora per i Ceci, un’ora e mezza per i Fagioli Rossi
e per i Corona.
Al termine della
precottura mettere la valvola di sfiato e spegnere la fiamma.
La cottura
Una volta effettuata la precottura,
dopo 8-12 ore, accendete il gas a fiamma viva di un fornello medio.
Al fischio della valvola di sfiato abbassare
la fiamma quasi al minimo, sottoporre una rete frangi fiamma, e cuocere per i
seguenti tempi:
1,5 ore per i
Borlotti e i Fagioli Neri, 2 ore per i Borlottini; 2,5 ore per i Ceci, per i
Fagioli Rossi e per i Corona.
Allo scadere del tempo (preso dal
momento del fischio della valvola di sfiato), spegnere il gas e lasciare che la
valvola di sicurezza si abbassi da sola, senza forzare la valvola di sfiato.
Aggiungere quindi un po’ di sale, assicurandosi
che sia ben sciolto (meglio facendo ruotare il contenuto piuttosto che
mescolare con la paletta per non rompere il legume).
In caso che il contenuto della
pentola risulti troppo liquido, riaccendere la fiamma proseguendo l’ebollizione
per il tempo necessario.
L’aspetto del legume che otterrete
da questo tipo di cottura può essere diverso da quello a cui siete abituati:
una parte dei fagioli potrebbe perdere infatti la sua forma (tranne i ceci).
Non è un fatto negativo, anzi: saranno più facilmente digeribili!
Conservabilità
Potete conservare i legumi in un
contenitore di vetro nel frigorifero per 2 giorni.
PASTORIZZAZIONE
Data la lunghezza del procedimento,
magari approfittando della disponibilità di un po’ di tempo in più, potete
cuocere una notevole quantità di fagioli per poi conservarli in barattoli di
vetro trattati per 45 minuti di ebollizione a bagnomaria. Nel caso si preveda
ciò, sarà bene innalzare la quantità di acqua di cottura, ignorando
praticamente la regola di diminuire l’acqua con l’aumentare della quantità del
legume.
Così trattati potete conservarli
anche per più di un mese.
Nell’eventualità che il tappo, dopo
il trattamento, non evidenziasse la depressione tipica del sottovuoto,
conservare il barattolo in frigorifero e consumarlo quanto prima.
Il sito è molto interessante e da informazioni corrette, complimenti per il lavoro! Mi permetto solo un piccolo appunto sulla precottura dei legumi, perché c'è un errore che fanno i macrobiotici di area pianesiana e può costare in salute. Dopo la precottura, l'acqua va cambiata perché con la precottura passa nell'acqua l'acido fitico che, legandosi alle molecole di diversi minerali, forma i fitati, dannosi e intossicanti. L'idratazione di due ore con un cambio di acqua dopo 12 e il non utilizzo dell'acqua di ammollo in cottura, infatti sono pratiche mirate all'eliminazione di queste tossine. Spero ti sia utile e di non essere stata inopportuna segnalandotelo. Un caro saluto.
RispondiEliminaGrazie per i tuo intervento. La scuola Pianesiana mira a non disperdere tutto ciò che gli ammolli possono rilasciare. I sali minerali sono importanti (anche in considerazione che cereali e legumi ne contengono sempre meno e non si conosce neanche il motivo) e quindi, in considerazione del fatto che se ne consumano anche pochi per ciascun pasto (2-3 cucchiai) sarebbe da considerare a quale dei due fattori vogliamo dare maggiormente peso. Approfondirò comunque!
EliminaRiprendo l'argomento segnalato riportando il post dell'amico Nardella Michele nel suo blog: http://nardellamichele.blogspot.it/2014/06/le-insidie-dell-acido-fitico-presente.html?m=1
RispondiEliminaPenso che le argomentazioni esposte siano esaustive per comprendere come gestire la problematica, per cui ritengo di non dover modificare le modalità di preparazione dei legumi finora esposte. Grazie di nuovo.
Grazie per la risposta e l'articolo sopra di approfondimento! Grazia
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