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giovedì 22 maggio 2014

MARMELLATA DI SUSINE (O ALTRA FRUTTA): antica ricetta senza zucchero e senza pectina

MARMELLATA DI SUSINE (O ALTRA FRUTTA) antica ricetta senza zucchero e senza pectina

Le nostre nonne conoscevano la PECTINA? E le nostre bisnonne disponevano di ZUCCHERO?
Susine
Non cadiamo allora nei soliti luoghi comuni e convinciamoci che, per avere un'ottima marmellata,
occorrono solo 2 cose: FRUTTA E OLIO DI GOMITO!
Quando avete a disposizione della frutta, potete fare marmellate di un sapore incredibile, rigorosamente SENZA ZUCCHERO, SENZA PECTINA e senza artifici vari.
Infatti lo zucchero, oltre ad essere uno dei cibi killer più diffusi, appiattisce il gusto, mentre la pectina (favorendo soltanto il volume) ne diluisce il sapore.
Infatti la frutta è naturalmente dolce e, per esaltare questa qualità, è sufficiente concentrarla adeguatamente attraverso una cottura prolungata.
Ricordo che il consumo frequente di dolce (anche se naturale) non è indicato per nessuno, tantomeno per chi soffre di una qualsiasi patologia. Infatti, eliminando i cibi di origine animale ed i dolci, recupererete un livello salutare assolutamente inaspettato!
ATTENZIONE: le susine, oltre ad essere dolci, sono anche un po' aspre, pertanto, se tale sapore dovesse risultare troppo accentuato, potrete aggiungere dello Zucchero di Canna Integrale al momento dell'impiego.

Cosa occorre
Susine (ma può essere qualsiasi altro frutto)
Sale marino integrale (un pizzico)
Pinza per tagliatelle (o similare)
Mestolo
Barattoli di vetro
2 pentole grandi (una da 4 ed una da 3 litri)

Tempistica
3 ore di ebollizione per la marmellata, più 45-60 minuti per la pastorizzazione.

Procedimento
Denocciolate le susine dopo averle ovviamente lavate.
Mettere i pezzi nella pentola, aggiungete il pizzico di sale ed accendete il fuoco di un fornello medio, utilizzando 2 reti frangi fiamma sovrapposte (l’uniformità del fuoco limiterà la probabilità che si attacchi).
Potete accendere la fiamma anche prima di aver finito a denocciolare le susine per risparmiare tempo.
Il coperchio vi servirà soltanto all’inizio per arrivare all’ebollizione, poi toglietelo.
Attenzione, perché la frutta produce parecchia schiuma quando bolle e la probabilità che non facciate in tempo è elevata. Niente di male, bisognerà provvedere poi alla pulizia!
RACCOMANDAZIONE FONDAMENTALE: mescolate ogni tanto con una paletta di legno, grattando bene il fondo, altrimenti rischiate che si attacchi.
Dopo 2 ore (mentre proseguite la cottura e mescolate) dovete occuparvi dei vasetti di vetro.
Mettere a fuoco alto in una pentola sufficientemente capace (da 4 litri) i barattoli di vetro (ovviamente anche i coperchi) facendoli bollire, completamente immersi, per 30 minuti.
È importante che i barattoli siano pronti prima della fine della cottura della marmellata, in modo da non avere tempi morti che andrebbero ad incidere sulla qualità del prodotto che stiamo preparando.
Infatti i barattoli devono essere estratti (aiutandosi con la pinza per le tagliatelle) prima che la frutta abbia completato la cottura. In tal modo avranno il tempo di asciugarsi su un canovaccio a testa in giù e non scotteranno tanto da non poterli maneggiare. Il fornello può anche non essere spento, perché da lì a poco con i vasetti riempiti torneremo a completare la preparazione.
A cottura ultimata della frutta (dovrà essere molto densa), con l’aiuto di un piccolo mestolo, mettiamone una quantità tale da rimanere ad un livello di 2 cm sotto il bordo del vasetto.
Chiudiamo di volta in volta ciascun vasetto e mettiamolo (coperchio verso l’alto) nel pentolone da cui li abbiamo precedentemente estratti per sterilizzarli.
Il livello dell’acqua dovrà sovrastarli di almeno un centimetro.
Copriamoli con un canovaccio (per non farli sballottare durante l’ebollizione) e lasciamoli bollire per 45-60 minuti, al termine dei quali si spegnerà la fiamma, ma i barattoli si estrarranno soltanto al loro raffreddamento.
Nell’eventualità che il tappo, dopo il trattamento, non evidenziasse la depressione tipica del sottovuoto, conservare il barattolo in frigorifero e consumarlo quanto prima.
Nella foto in basso il risultato: 2,5 chili di marmellata da 10 chili di susine!


Conservabilità
Così trattati potete conservarli anche per parecchi mesi (sicuramente 2 anni).

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